Verbum – Analecta Neolatina XXVI, 2025/1
ISSN 1588-4309; https://doi.org/10.59533/Verb.2025.26.1.5
Abstract: This work aims to describe the micro-variation in the sentences with post-verbal subjects in the dialectal varieties of southern Trentino. Like many other northern Italian varieties, the dialects of this area possess subject clitics, which appear in proclitic position in declarative constructions with a pre-verbal third-person subject and usually do not appear in sentences where the subject follows the verb. Thanks to a field survey and an online collection of oral data, it has been possible to observe the micro-variation present in the area, where numerous realizations deviate from the structure described as canonical for verb-subject (VS) order sentences. This work highlights those elements that induce speakers to produce VS constructions with the clitic that realizes verbal agreement. Furthermore, the comparison between the data collected in the two surveys, the field one and the online one, shows that only a high number of data points allows for the capture of aspects that provide a comprehensive view of the phenomenon in question.
Keywords: Northern Italian dialects, micro-variation, post-verbal subjects, data collection methods, crowdsourcing
Riassunto: Questo lavoro ha come obiettivo la descrizione della micro-variazione nelle frasi con soggetto post-verbale delle varietà dialettali nel Trentino meridionale. Come molte altre varietà italiane settentrionali, i dialetti dell’area possiedono clitici soggetto, che appaiono in posizione proclitica nelle costruzioni dichiarative con soggetto preverbale di terza persona, ma che solitamente non figurano nelle frasi nelle quali il soggetto segue il verbo. Grazie a un’inchiesta sul campo e a una raccolta online di dati orali si è potuto osservare la micro-variazione presente nell’area, dove si registrano numerose realizzazioni che si discostano dalla struttura descritta come canonica per le frasi con ordine verbo-soggetto (VS). Nel lavoro si evidenziano, in particolare, gli elementi che inducono i parlanti a produrre costruzioni con ordine VS e con il clitico di accordo. Inoltre, il confronto tra i dati raccolti nelle due inchieste, quella sul campo e quella online, mostra che solo un alto numero di dati permette di cogliere aspetti che forniscono una visione completa rispetto al fenomeno in questione.
Parole chiave: dialetti italiani settentrionali, micro-variazione, soggetti post-verbali, metodo di raccolta dati, crowdsourcing
La diversa posizione del soggetto nella frase è governata da regole della struttura informativa: in italiano, come in altre lingue romanze, il soggetto post-verbale è letto come elemento nuovo o come parte di una frase interamente nuova, quando non è dislocato; se dislocato, è interpretato come elemento dato. Nel §1 sono sinteticamente presentati alcuni importanti studi sul tema.
Nel §2 l’attenzione si concentra sui dialetti italiani settentrionali, in particolare su quelli trentini, nei quali la posizione pre- o post-verbale del soggetto influisce sulla presenza di elementi pronominali che esprimono l’accordo verbale con il soggetto lessicale di terza persona: se il soggetto precede il verbo, è richiesta l’espressione di un clitico soggetto, che invece non appare se il soggetto segue il verbo. Tuttavia, i parlanti presentano non rare oscillazioni nel produrre le frasi con un soggetto post-verbale. A questo proposito, si riportano i dati riguardanti i dialetti trentini raccolti nell’ASIt, che mostrano frequenti alternanze nell’espressione del clitico in frasi con un soggetto realizzato dopo il verbo.
Il §3 focalizza gli esiti di due recenti indagini, VinKo e AthEME, la prima svolta sul campo e la seconda condotta mediante crowdsourcing, delle quali si selezionano i dati raccolti in un’area specifica – quella meridionale – del Trentino. Delle due inchieste si presentano il metodo e gli obiettivi, e si mettono a confronto le frasi con soggetto post-verbale raccolte in ciascuna di esse nell’area in questione.
Nel paragrafo conclusivo (§4) si evidenzia che solo una raccolta di dati quantitativamente rilevante, come quella registrata in VinKo, permette d’indagare fattori di micro-variazione, e di riconoscere quali elementi -anche in assenza di un contesto comunicativo chiaro- favoriscano l’interpretazione del soggetto come elemento nuovo oppure noto e, di conseguenza, influenzino la realizzazione o meno del clitico soggetto. Si riconoscono in particolare tre fattori: a) il tipo di verbo presente nella frase (±inaccusativo), b) i tratti semantici del soggetto (±animato), c) il tipo di frase (±interrogativa parziale).
Lingue come l’italiano, che presentano l’ordine non marcato SVO e possiedono soggetti nulli, ammettono l’uso di soggetti post-verbali in frasi dichiarative1 come mezzo per esprimere il focus su un soggetto che porta nuova informazione.2
I soggetti post-verbali, mancando di alcune proprietà ritenute tipiche dei soggetti, sono considerati soggetti ‘non canonici’.3 In realtà, secondo una proposta di Leonetti (2018), è ‘non canonico’ solo un gruppo di soggetti post-verbali, precisamente quello dei soggetti collocati dopo il verbo per scelta opzionale, in costruzioni che ammetterebbero anche un soggetto preverbale. I soggetti post-verbali non canonici risultano da un’inversione libera, motivata da scopi espressivi, quando il parlante intende presentare il soggetto come elemento che porta informazione nuova.4
Non rientrano, perciò, in questo gruppo i soggetti post-verbali la cui posizione è obbligatoriamente dopo il verbo, come quelli delle frasi interrogative, delle frasi con gerundio, con infinito e con participio assoluto, e delle frasi che presentano l’anteposizione di un focus, o di un quantificatore, o di una negazione. In nessuna di queste costruzioni il soggetto post-verbale è focus.5
I soggetti post-verbali risultanti da una scelta espressiva vengono a loro volta distinti da Leonetti (2018) in due diversi sottogruppi, determinati dal tipo di verbo con cui compaiono: 6 con i verbi inaccusativi e nelle costruzioni cosiddette ‘presentative’ il soggetto post-verbale può essere – e spesso è – integrato con il predicato e interpretato come parte di un focus ampio (wide focus), in cui il soggetto ha un basso grado di prominenza e il predicato ha una lettura eventiva. Frasi come (1a e 2a), infatti, sono le risposte naturali a domande come (1b e 2b), sebbene possano anche rispondere a domande come (1c e 2c), in cui il solo soggetto è focus.7
Diversamente, con i verbi inergativi e con i verbi transitivi l’inversione del soggetto, come in (3a e 4a), rappresenta una risposta naturale solo a domande come (3b e 4b). Con questi verbi l’interpretazione più frequente per il soggetto post-verbale è quella di narrow focus.8
Gli enunciati con soggetti marginalizzati (5a) e con soggetti dislocati a destra (5b), cioè con soggetti noti, presentano un ordine simile a quello delle frasi con soggetti post-verbali focalizzati, dalle quali si distinguono tuttavia per l’intonazione.9
La distinzione tra soggetti post-verbali focalizzati da una parte, e soggetti marginalizzati e dislocati dall’altra è resa nei dialetti trentini – così come in molti altri dialetti italiani settentrionali – anche dall’accordo verbale, che è presente nelle frasi con soggetto dislocato e marginalizzato, ma non in quelle con il soggetto post-verbale focalizzato o parte del focus.
Negli studi condotti sui dialetti parlati in area trentina si è evidenziato che l’accordo tra il soggetto di terza persona e il verbo è realizzato in modo diverso a seconda della posizione che il soggetto occupa nella frase.11 In frase dichiarativa con qualsiasi soggetto preverbale (definito e indefinito, lessicale e pronominale) il verbo accorda con questo mediante un clitico che gli corrisponde in numero, genere e persona; se il verbo è composto e richiede l’ausiliare essere- anche il participio accorda i suoi tratti con quelli del soggetto:
Se il soggetto è post-verbale e focalizzato, oppure costituisce parte di un focus ampio, il clitico non appare, e nei verbi composti con ausiliare essere il participio non si accorda con il soggetto nei tratti di genere e numero:12
Analogamente, nelle frasi interrogative indirette sia totali (7a) sia parziali (7b), anche in quelle realizzate come scisse (7c), manca l’accordo con un soggetto post-verbale focalizzato o parte di un focus più ampio:13
In sintesi, la generalizzazione che si ricava dalle descrizioni presentate negli studi pubblicati, illustrata sinteticamente dagli esempi (6–8), è che nelle frasi dichiarative e interrogative indirette, se il soggetto post-verbale è letto come focus o come parte di un focus ampio, il verbo non presenta i tratti di accordo e il clitico soggetto è assente.
L’accordo, invece, è richiesto nelle frasi dichiarative (8), nelle frasi interrogative indirette totali (9a) e nelle frasi interrogative indirette parziali (9b), se il soggetto che segue il verbo alla fine della frase è letto come un elemento dato e si trova dislocato a destra.
L’ è rivada finalmente, la popa.
cl. 3pfs è arrivata finalmente la
bambina
È arrivata finalmente, la bambina.
Numerosi dati raccolti in atlanti linguistici e in recenti inchieste mostrano che il confine tra la realizzazione dell’inversione del soggetto e quella della dislocazione dello stesso a destra non sempre è netto. Per esempio, nell’ASIt, l’Atlante sintattico d’Italia,14 nonostante sia prevalente l’assenza di accordo con soggetti post-verbali, si registrano anche numerosi casi di accordo. Nella tabella seguente si contano in totale 39 esempi con V [+accordo] seguito dal soggetto e 31 con V [−accordo] seguito dal soggetto.
Tabella 1: Frasi del dialetto trentino con soggetto post-verbale pubblicate nell’ASIt
Una prima osservazione delle frasi riportate nella Tabella 1 permette già di riconoscere alcune tendenze, come la preferenza per il non accordo nelle frasi con verbo inaccusativo (7, 8, 4) e inergativo (27, 63), e la preferenza per l’accordo nelle frasi interrogative indirette (21, 22). Tuttavia, i dati riportati, che provengono da varietà diverse della provincia trentina, non sono sufficienti per delineare un quadro chiaro del fenomeno, che riprendiamo per un approfondimento nel prossimo paragrafo, dedicato ai risultati sulla realizzazione delle frasi con soggetto post-verbale in due recenti inchieste dialettologiche condotte sul territorio trentino, e in particolare ai risultati ottenuti in un’area specifica.
Le due inchieste alle quali facciamo riferimento per i dati relativi alle frasi con soggetto post-verbale nelle varietà del Trentino meridionale sono AthEME (Advancing the European Multilingual Experience)15 e VinKo (Varieties in Contact).16 Entrambe hanno come obiettivo la documentazione del contatto tra varietà romanze e tedesche nell’area atesina con raccolta di dati sul campo tramite un questionario che focalizza fenomeni fonologici, morfosintattici e sintattici. Diverso, invece, è il metodo adottato nelle due indagini per la raccolta dei dati.
In AthEME la raccolta si è svolta in alcune località selezionate, in ciascuna delle quali sono state condotte tre interviste faccia a faccia con parlanti locali. In particolare, nel Trentino meridionale si è selezionato il paese di Brentonico. Le frasi pertinenti per il fenomeno considerato che sono state proposte a ciascuno dei tre parlanti come stimolo per la traduzione nella varietà della località selezionata sono le seguenti quattro:17
A scuola è cominciata la ricreazione.
Finalmente è fiorito anche il pesco.
Dimmi cosa mangia Maria.
Non so dove entri l’acqua.
VinKo è nato come prosecuzione dell’inchiesta AthEME, con l’obiettivo di costruire una piattaforma internet per la raccolta di dati linguistici orali (fonetici, morfosintattici e sintattici), prodotti in risposta a specifici compiti richiesti ai partecipanti connessi online.18
Prima di presentare in dettaglio l’inchiesta di VinKo condotta nel Trentino meridionale sul soggetto post-verbale, è utile soffermarsi per una breve riflessione sul metodo del crowdsourcing, adottato nell’inchiesta.19 Si devono, infatti, tenere presenti vantaggi e svantaggi che la modalità di risposta online ai questionari comporta.20 Tra gli svantaggi si menzionano i seguenti: a) il comportamento non verbale di chi parla non è accessibile; b) i ricercatori non possono chiedere spiegazioni al parlante; c) i parlanti hanno il tempo di pianificare le frasi che in contesti naturali si realizzano velocemente e spontaneamente; d) i dati audio possono essere rumorosi e devono essere elaborati; e) solo una parte dei parlanti ha familiarità con i questionari online (sebbene tutti possono essere aiutati da amici o parenti più abituati alle connessioni online). D’altra parte, la raccolta dati tramite crowdsourcing ha alcuni importanti vantaggi, tra i quali ricordiamo che: a) si possono avere tanti informatori in poco tempo;21 b) si possono raccogliere dati numerosi e con una distribuzione granulare che permette lo studio della micro-variazione; c) la partecipazione volontaria stimola un alto coinvolgimento non solo degli informatori, ma anche delle comunità alle quali appartengono; d) i dati vengono facilmente “restituiti” ai partecipanti grazie a mappe e registrazioni online, che vengono messe a loro disposizione.
Considerati tutti questi aspetti, per il progetto VinKo si è deciso di impostare la raccolta online, che alla fine della ricerca ha prodotto 186.135 registrazioni audio di frasi e di singole parole realizzate da 1.392 informanti provenienti da 377 località. In particolare, per quanto riguarda il fenomeno in questione nell’area specifica del Trentino meridionale sono state raccolte registrazioni in 8 località (Brentonico, Ala, Besenello, Isera, Mori, Nogaredo, Rovereto e Volano) per un totale di 17 parlanti, che hanno prodotto complessivamente 74 frasi con soggetto post-verbale in risposta allo stimolo ricevuto in italiano.22 Le frasi proposte come stimolo per la traduzione sono le seguenti:23
Appena arriva Gianni, partiamo.
Lavano i piatti le ragazze.
Non so dove sia andato Marco.
È cominciata la scuola.
Finalmente è fiorito il ciliegio.
È suonato il campanello.
Nella tabella 2 si presentano i risultati ottenuti, sia quelli raccolti con l’inchiesta sul campo AthEME sia quelli raccolti sulla piattaforma VinKo. Il raggruppamento è organizzato in base alla diversa combinazione nella frase dei tre fattori che ipotizziamo giochino un ruolo per l’interpretazione del soggetto e, di conseguenza, per la realizzazione o meno dell’accordo verbale: la classe verbale [±inaccusativo], il soggetto [± animato], il tipo di frase (dichiarativa semplice o interrogativa indiretta). Sul ruolo che gioca il verbo, rinviamo al §1; per quanto riguarda i tratti del soggetto, si considera che l’animatezza è legata all’agentività, uno dei tratti universali riconosciuti da Keenan (1976) come tipici del soggetto (canonico, preverbale, con controllo sull’accordo verbale); infine, per quanto riguarda l’inversione del soggetto in frase interrogativa parziale indiretta si considera il fatto che la presenza di un elemento interrogativo favorisce spesso l’interpretazione del soggetto come elemento dato.
Tabella 2: Frasi del dialetto trentino meridionale con soggetto post-verbale registrate in AthEME e in VinKo
Nelle frasi con un soggetto e un clitico entrambi di terza persona singolare maschile (come in (14) e (16)) il clitico potrebbe essere interpretato come elemento di accordo verbale, oppure come espletivo. Adottiamo la prima ipotesi per due ragioni: a) in tutto il corpus troviamo un solo esempio di clitico espletivo con soggetto diverso dal maschile singolare (l’è scomenzià la scola); b) i dati portati da Tomaselli & Bidese (2023: 12) mostrano che più ci si approssima all’area veneta, meno il clitico espletivo appare (“The percentages clearly show that the overt realization of expletives decreases along the Adige river”).
Tra le otto possibili combinazioni dei tre elementi considerati, due (le ultime nella tabella) non sono indagate nelle inchieste condotte. Tra le sei combinazioni attestate, se ne evidenziano due con una percentuale di accordo pari al 100% (sebbene per la combinazione che si registra nell’esempio (12) le frasi prodotte siano solo tre), o comunque molto alta (16). In entrambi i casi si tratta di frasi interrogative parziali indirette con soggetto animato. Il verbo inaccusativo, essendo presente solo in (16) e non in (12), non sembra influire sull’interpretazione con soggetto non canonico, mentre facilita tale interpretazione in frase dichiarativa, quando il soggetto è inanimato, come confermano i trentasei casi senza accordo riportati nella tabella, contro gli otto con accordo (cfr. (10), (11), (17), (18), (19)),24 e quando il soggetto è animato (con dieci casi di non accordo contro tre di accordo nella frase (14)). Ancora più netta (sebbene testata solo su tre esempi) è l’assenza di accordo che si verifica in (13), cioè in una frase dichiarativa con verbo inaccusativo e soggetto non animato. Si registra, infine, un’alternanza di accordo e non accordo -solo poco sbilanciata verso l’accordo- per la frase dichiarativa (15), in cui il soggetto è animato e il verbo non è inaccusativo.
In sintesi, i dati della tabella 2 indicano che: a) il verbo inaccusativo in strutture VS favorisce l’interpretazione/produzione di frasi dichiarative con soggetto non focalizzato; b) in strutture VS il tratto [±animato] del soggetto, connesso alla maggiore agentività per i soggetti animati, favorisce la interpretazione/produzione di strutture con dislocazione.
Se confrontiamo i dati della tabella 2 con quelli pubblicati nell’ASIt, pur tenendo conto che questi ultimi sono stati raccolti come dati scritti nell’intera provincia trentina, possiamo comunque confermare che il massimo numero di strutture VS con accordo si ha nelle interrogative parziali indirette con verbo diverso dall’inaccusativo e soggetto animato, e il minimo numero di strutture VS senza accordo si ha in frasi dichiarative con verbo inaccusativo e soggetto non animato. Infine, gli esempi dell’ASIt permettono di notare il ruolo svolto da elementi locativi posti all’inizio della frase come topic (in cima al monte, qui), i quali facilitano la lettura del soggetto come elemento non canonico. Come succede con i verbi inaccusativi, infatti, anche le costruzioni che iniziano con elementi locativi favoriscono un’interpretazione di focus ampio del predicato in cui è incluso il soggetto post-verbale (cfr. Leonetti 2018: 19–22).
I dati raccolti in un’area specifica del territorio trentino mostrano che la differente realizzazione – con e senza clitico di accordo – nel dialetto locale di frasi con ordine VS, proposte in italiano in forma scritta e senza un contesto specifico, dunque con interpretazione ambigua per quanto riguarda l’informazione veicolata su elementi nuovi e dati, focalizzati e non focalizzati, dipende proprio dalla diversa interpretazione che il parlante assegna alla frase.25
A tale interpretazione il parlante è guidato da tre elementi in particolare. Si conferma innanzitutto il ruolo, già evidenziato in numerosi studi, della presenza di un verbo inaccusativo per facilitare la lettura con focus ampio del predicato in cui è compreso anche il soggetto. Un altro elemento che favorisce l’interpretazione di strutture VS con soggetto non canonico e che comporta il mancato accordo tra verbo e soggetto è la presenza di un soggetto non animato, il cui grado di agentività è più basso rispetto a quello di un soggetto animato. Infine, la struttura VS in frase interrogativa indiretta parziale è più facilmente soggetta all’interpretazione con il soggetto dislocato. La diversa combinazione dei tre fattori considerati influisce sulla lettura che il parlante assegna alla frase e alla conseguente realizzazione dialettale con il verbo accordato nei tratti del soggetto post-verbale.
L’alto numero di frasi registrate mediante crowdsourcing nell’inchiesta VinKo ha permesso di evidenziare l’effetto dei tre fattori sopra illustrati. A tal proposito, si nota che i dati raccolti con questo metodo, oltre a suggerire un’articolazione fine delle variabili che influenzano la realizzazione dell’accordo, non mostrano alcuna contraddizione rispetto ai dati raccolti con i questionari dell’ASIt né ai dati raccolti sul campo con AthEME, e -anzi- contribuiscono a rafforzarli, anche grazie alle registrazioni orali. Infatti, l’interpretazione dislocata del soggetto sembra confermata, oltre che dall’accordo verbale, anche dall’intonazione di molte frasi registrate in VinKo. A questo proposito servirebbe, tuttavia, una ricerca specifica per approfondire delle semplici impressioni con dati ricavati da misurazioni prosodiche precise.
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L’inversione del soggetto nelle frasi interrogative è trattata in Bianchi, Bocci & Cruschina (2017).↩︎
Una panoramica dell’inversione nelle lingue romanze è presentata nei lavori di Lobo & Martins (2017) e di Leonetti (2017); per l’italiano, oltre a Rizzi (1982), v. i lavori di: Calabrese (1982), Pinto (1994), Belletti (2001) e (2004), Cardinaletti (2001), (2011) e (2018), Bocci (2013).↩︎
Keenan (1976) elenca alcune proprietà universali che caratterizzano i soggetti in tutte le lingue. Non tutti i soggetti sono caratterizzati da tutte le proprietà: alcuni, infatti, ne possiedono un numero maggiore, altri un numero minore. Tra le proprietà presentate troviamo: la possibilità di controllare elementi coreferenti, la capacità di determinare l’accordo verbale, la tendenza a esprimere il ruolo semantico di agente, la referenza autonoma. Soggetti altamente referenziali sono i pronomi personali, i dimostrativi e i nomi propri (highly referential), all’opposto dei nomi indefiniti. Cfr. anche Leonetti (2018: 19).↩︎
Leonetti (2018: 17–18) osserva che anche per esempi simili a è capitato un incidente, che raramente consentono la posizione preverbale per il soggetto, si può tuttavia parlare di opzionalità sintattica. L’autore ritiene infatti che per il soggetto di frasi con verbi come succedere, accadere, capitare l’obbligo di occupare la posizione successiva al verbo sia determinato da regole della struttura informativa, precisamente dalla necessità di interpretare come focus tutta la frase (all-focus reading).↩︎
Leonetti (2018).↩︎
Anche Cardinaletti (2018: 80) rileva tra i soggetti post-verbali una differenza determinata dal tipo di verbo con cui appaiono: “As is well-known the syntax of subjects is not completely ‘free’, but ruled by two semantic factors: the discourse status of the subject (old vs. new information) and the verb class ((in)transitive vs. unaccusative).”↩︎
Anche per questa ragione l’inversione del soggetto con verbi inaccusativi è la più diffusa nelle lingue romanze (Leonetti 2018).↩︎
V. anche Cardinaletti (2018: 81).↩︎
Cardinaletti (2018: 87) descrive il soggetto marginalizzato come un soggetto non accentato, posto alla fine di una frase, di cui un costituente diverso dal soggetto è focalizzato: “In constructions in which a constituent different from the subject is focused (i.e. wh- questions and focalizations), the familiar subject can be marginalized, namely de-accented at the end of the sentence.” Non sempre, tuttavia, la distinzione tra la marginalizzazione del soggetto e la sua dislocazione a destra è chiara. “Both affect discourse-given constituents and are licensed under similar pragmatic conditions, but a systematic study of their semantics and pragmatics is left to further research.” (Samek-Lodovici 2015: 19).↩︎
La frase (5a) riproduce esattamente l’esempio (20b), che si trova in Cardinaletti (2018: 87).↩︎
Si vedano in particolare i lavori di Brandi & Cordin (1989), Casalicchio & Cordin (2020), Cardinaletti & Repetti (2004 e 2008). Gli esempi (6–8) che si riportano di seguito non sono tratti da altri studi, ma sono da attribuirsi all’autore di quest’articolo. Per brevità si riportano solo frasi con verbi inaccusativi; lo stesso comportamento è stato osservato – sebbene con minor frequenza – anche per le frasi con verbi inergativi e con verbi transitivi.↩︎
La mancanza di accordo in questi casi conferma le caratteristiche non canoniche del soggetto post-verbale, evidenziate da Leonetti (2018:19): “the complexities of agreement impoverishment with postverbal subjects certainly deserve a more detailed comparative study, but it is a striking fact that some of the central properties of non-canonical subjects are systematically found in type 2 inversion [free inversion], and, more specifically, in contexts that favour an informational integration of the subject into wide focus”.↩︎
In quest’articolo si descrive l’accordo verbale nelle frasi dichiarative e nelle frasi interrogative indirette parziali con ordine VS. Non si descrive, invece, l’ordine del soggetto né l’accordo verbale nelle interrogative dirette. Secondo Bocci & Pozzan (2014) le interrogative dirette e indirette in italiano presentano un forte parallelismo per quanto riguarda fenomeni di ordine e di focalizzazione del soggetto. Tuttavia, le due inchieste trentine su cui questo lavoro si basa – illustrate nel §3 – presentano pochi dati sulle interrogative dirette, che perciò non affrontiamo.↩︎
http://svrims2.dei.unipd.it:8080/asit-maldura/pages/search.jsp L’atlante digitale presenta dati dialettali raccolti tramite questionari scritti inviati a informatori in diverse località. Per gli esempi qui riportati abbiamo seguito il percorso seguente: “Scegli la regione” Trentino Alto Adige; “Scegli la provincia” Trento; “Seleziona una o più marche…” soggetto > soggetto post-verbale; frasi 4, 21, 22, 27, 28, 61, 62, 63, 67, 68; soggetto post-verbale + soggetto singolare; frasi 7 e 8.↩︎
In particolare, all’interno del progetto europeo si è occupato dei repertori multilingui in area atesina il gruppo di lavoro WP3; cfr. https://www.bilingualism-matters.org/network/rijeka/projects/advancing-the-european-multilingual-experience↩︎
VinKo è un corpus parlato basato su registrazioni audio, progettato per fornire informazioni linguistiche rilevanti sulle lingue minoritarie e sui dialetti parlati nell’area tra Innsbruck e la Pianura Padana. Il corpus contiene registrazioni di lingue locali e varietà parlate nelle regioni Trentino-Alto Adige/Südtirol, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, con particolare attenzione al contatto linguistico tra germanico (cimbro, mòcheno, tirolese, saurano, sappadino) e romanzo (dialetti ladino, trentino e veneto). La raccolta dei dati è avvenuta dal giugno 2017 al dicembre 2021. Il progetto, descritto in Cordin et al. (2018), ha ricevuto il finanziamento PRIN. V. https://alpilink.it/vinko/↩︎
Nel questionario AthEME online la numerazione degli esempi -nell’ordine dato- è la seguente: S159, S151, S093, S123; v. Tomaselli et al. (2022).↩︎
Il questionario online prevedeva una sezione dedicata alla lettura di parole per la verifica della pronuncia, una sezione dedicata alla traduzione di frasi e una sezione dedicata alla descrizione di disegni che componevano una storia. I dati riportati in questo lavoro sono tratti dalla sezione “Frasi”.↩︎
Oltre alla raccolta dei dati per descrivere la micro-variazione, si menzionano come scopi di VinKo anche la costruzione di un repository per la conservazione permanente dei dati e la proposta di iniziative di sensibilizzazione dei partecipanti e delle comunità coinvolte. ↩︎
Seiler (2015).↩︎
Rispondendo a un questionario sociolinguistico i parlanti comunicano anche le informazioni indispensabili per la valutazione dei dati prodotti: età, sesso, varietà parlata, periodo di residenza nel comune in cui si parla la varietà dichiarata come nota, contesti d’uso della varietà.↩︎
Le frasi sono prodotte da 4 parlanti a Brentonico e da 13 parlanti delle altre 7 località nella stessa area dialettale. Sul totale di 102 risposte previste, in 28 casi non appare la costruzione VS, perché lo stimolo è stato trasformato in una frase con soggetto preverbale, oppure perché la frase non è stata registrata dal parlante.↩︎
Nel questionario VinKo online la numerazione degli esempi – nell’ordine dato – è la seguente: S0089, S0116, S0115, S0134, S0131, S0133. Cfr. Rabanus et al. (2022).↩︎
Uguale conferma viene inoltre da numerose decine di frasi raccolte recentemente per il progetto AlpiLinK (Alpine Languages in Contact), un progetto che si propone di documentare il contatto germanico-romanzo nelle regioni italiane alpine. In un compito di produzione libera in cui i parlanti descrivono un’illustrazione con la pioggia che entra da una finestra circa un terzo delle frasi presenta l’ordine con il soggetto post-verbale e assenza di clitico (ven dent (l’) acqua dala finestra/dala finestra ven dent acqua). Le altre frasi sono realizzate con il verbo piovere o con altri verbi; nessuna presenta l’ordine VS e il clitico di accordo. V. https://alpilink.it/progetto/↩︎
Espinal & Villalba (2015).↩︎