Verbum – Analecta Neolatina XXV, 2024/2

ISSN 1588-4309; https://doi.org/10.59533/Verb.2024.25.2.16



Il volume fornisce un’edizione della fonte manoscritta che “rappresenta la prima testimonianza” (p. 7) in cirillico, finora nota, relativa al Concilio di Firenze. Si tratta di un resoconto di viaggio redatto da uno scrivente originario di Suzdal, parte della delegazione del metropolita Isidoro di Kiev durante il suo viaggio verso il Concilio di Firenze. Isidoro, eminente ecclesiastico e intellettuale bizantino, fu nominato metropolita di Kiev a Costantinopoli e aveva assunto perciò la rappresentanza di tutte le terre russe al Concilio di Firenze. In sede conciliare egli si schiera a sostegno della riunificazione tra Oriente e Occidente e al suo ritorno a Mosca proclamerà pubblicamente la riconciliazione della Chiesa ortodossa con la Chiesa cattolica e l’adesione all’Unione di Firenze.

Il viaggio di andata e ritorno è documentato dettagliatamente e vengono fornite molte informazioni di carattere fattuale, quali date, feste o distanze tra i luoghi, che il viaggiatore registra “sulla base delle informazioni locali” (p. 13).

Con lo scopo di consentire al lettore di orientarsi meglio tra i dati, Hlaváčová fornisce in apertura del volume una spiegazione sulla conversione delle distanze. Hlaváčová aggiunge che quest’area “non è un aspetto chiave del diario di viaggio” (p. 12).

Durante il viaggio di andata la delegazione di Isidoro attraversa i territori che oggi conosciamo come Lettonia e Germania, fino ad arrivare a Ferrara. Si sposta poi a Firenze in seguito al trasferimento del concilio nella città toscana a causa dell’epidemia di peste.

Nel viaggio di ritorno passa per i territori delle attuali Croazia e Ungheria, proseguendo attraverso l’attuale Slovacchia, dove la delegazione passa per le città di Prešov, Košice, che descrive come “una grande città fortificata” (p. 55) e Stará Ľubovňa, dove “si coniano le monete, chiamate novce” (idem.).

Il viaggio prosegue quindi attraverso Polonia, Lituania e Bielorussia fino al ritorno in Rus’. Una sosta di rilievo viene effettuato a Lviv, terra caratterizzata dalla forte presenza dell’etnia armena, in considerazione della recente dichiarazione di unione con la chiesa armena.

Il commento che accompagna il testo fornisce al lettore uno sguardo dettagliato sul XV secolo, focalizzandosi, in particolare, sul Concilio di Firenze e sugli eventi che l’hanno preceduto. Offre riflessioni sul ritorno in Rus’ e della reazione che il suo passaggio suscitò nelle diverse città, Le sue conclusioni sono formulate sulla base del diario di viaggio e di altre fonti contemporanee. Dal momento che in nessun punto del testo vengono manifestate reazioni contrarie all’unione con la chiesa cattolica, la studiosa conclude che gli atteggiamenti polemici verso l’unione delle chiese si svilupparono più tardi.

Nella parte finale del volume la curatrice fornisce una cronologia degli eventi del periodo, aggiungendo ai fatti riportati nel diario di viaggio altri eventi significativi. Un’ultima sezione è dedicata alla documentazione grafica: vengono proposti una mappa del percorso del viaggio verso il Concilio di Firenze ed esempi tratti dai manoscritti.

Il valore della pubblicazione sta soprattutto nella presenza dei testi originali in cirillico accompagnati dalla traduzione in slovacco. La traduzione dalla lingua paleoslava è precisa.

Il volume offre al lettore un’ottima possibilità per conoscere meglio gli eventi del periodo considerato e si rivela particolarmente prezioso per il contesto culturale slovacco: il resoconto di viaggio fornisce infatti interessanti dati sulla Slovacchia e il suo territorio.

Questo studio fornisce inoltre occasione per riflettere sull’importanza di non considerare divise la cultura e la storia di Oriente e Occidente, come spesso, purtroppo, accade invece al giorno d’oggi. La lettura di fonti autentiche, liberate da interpretazioni fuorvianti, dimostra che non sono i confini a definire strettamente le nostre identità e invita a porre l’attenzione sui legami storici che ci uniscono.


  1. Bratislava: Post Scriptum, 2023, 160 pp.↩︎